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Gallipoli è ormai una delle località turistiche più gettonate a livello nazionale, e anche quest'anno è stata premiata con il riconoscimento Bandiera Verde ad opera dei pediatri.

Cos'è la Bandiera Verde dei pediatri

La cosiddetta Bandiera Verde dei pediatri è appunto un premio che viene riconosciuto alle località costiere che presentano caratteristiche idonee alla balneazione dei bambini.

Nello specifico, affinché una località possa ambire a tale riconoscimento, deve vantare un'acqua limpida e pulita, con fondali bassi o digradanti. Inoltre, devono essere presenti delle zone sabbiose che consentano ai piccoli di divertirsi giocando con la sabbia e stabilimenti balneari attrezzati per eventuali salvataggi, con bagnini qualificati pronti a intervenire. Ulteriori elementi che concorrono al rilascio della certificazione sono la disponibilità negli stabilimenti di zone in cui allattare o in cui effettuare il cambio del pannolino e la presenza nelle vicinanze di servizi di ristoro per i bambini e per i loro genitori.

La Puglia è sul podio per quel che riguarda questi riconoscimenti

La città denominata La Perla dello Ionio, rispondendo a tutti questi requisiti, ha potuto aggiudicarsi il titolo di Bandiera Verde dei pediatri 2019.

Va peraltro sottolineato che la Puglia sembra essere, in generale, una regione decisamente adatta alla balneazione delle famiglie con bambini, come testimoniato dal fatto che è al terzo posto a livello nazionale per quel che riguarda il numero di "bandiere verdi" di questa tipologia.

Gallipoli, una località assolutamente a misura di famiglia

Chi conosce bene Gallipoli non potrà certo essere stupito da questo riconoscimento: la città ionica è un centro affascinante e ben attrezzato, le sue spiagge sabbiose sono assolutamente sicure per il divertimento dei più piccoli, vantando un'acqua limpida che consente di appiedare anche ad una notevole distanza dal bagnasciuga. Inoltre sono disponibili numerosi stabilimenti balneari che offrono validi e variegati servizi.

Il fatto che Gallipoli sia divenuta una meta molto gettonata per i giovani non significa affatto che essa non si adatta alle famiglie: al contrario, sempre più persone appartenenti a questo target scelgono questa città salentina come meta delle loro vacanze estive.

La movida si svolge nei locali notturni e nelle vivaci vie del centro, ma le famiglie con bambini che cercano tranquillità e buoni servizi non hanno che l'imbarazzo della scelta per soddisfare le loro necessità, in spiaggia così come in città e nelle varie località limitrofe.

Le sfaccettature del Salento sono innumerevoli e spaziano dai paesaggi incantevoli, alla storia dei suoi pittoreschi borghi fino alle tradizioni antichissime che ancora oggi sopravvivono in questa bellissima area della Puglia.

La Settimana Santa è molto attesa in Salento, che si anima con riti suggestivi che coinvolgono tutta la cittadinanza: Gallipoli è una delle città salentine che esprime al meglio il clima pasquale con una serie di eventi tutti da vivere.

La processione della Madonna Addolorata

Il centro storico di Gallipoli sorge su un'isoletta cinta da mura e collegata al resto della città da un ponte in muratura: la vecchia Gallipoli, un tripudio di vicoli e piazze, di eleganti edifici e di chiese, offre la cornice migliore per i riti della Settimana Santa che sfociano nel momento più toccante tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo.

Il primo evento che segna l'inizio delle celebrazioni pasquali a Gallipoli è la processione della Madonna Addolorata, che si tiene il venerdì precedente la Domenica delle Palme. Dalla Chiesa del Carmine, verso mezzogiorno, esce la statua della Vergine Maria che si aggira per le strade in cerca di suo Figlio, anticipata da una triste melodia suonata da tamburini e trombe. La processione, con i confratelli incappucciati di nero recanti in mano delle grandi fiaccole di cera, raggiunge la Cattedrale, dove risuona la toccante melodia Stabat Mater.

Tappa finale del corteo, che si svolge sino a tarda sera, è il Bastione della Bombarda, dove decine di barche salutano con le loro sirene la benedizione del mare: la tradizione vuole che le donne che hanno seguito la Vergine Maria recitino 1000 volte l'Ave Maria.

Il Giovedì Santo

Tra i riti pasquali più sentiti dai gallipolini c'è quello che si svolge il Giovedì Santo. Ogni chiesa e confraternita della città allestisce al suo interno i Sepolcri, altrimenti detti repositori o “sabburchi” in dialetto. Queste scene sono addobbate con fiori, grano, germogli verdi e candele che illuminano il tutto nell'oscurità circostante.

All'imbrunire si svolge il pellegrinaggio tra le chiese per pregare davanti al Santissimo Sacramento da parte non solo dei semplici fedeli, ma anche dei membri delle diverse confraternite, riconoscibili dai cappucci e le mozzette nei colori identificativi la loro appartenenza. Quelli che catturano maggiormente l'attenzione di tutti i fedeli sono certamente i Confratelli della Madonna della Neve: le vesti ed i cappucci che oscurano i volti sono di un vivace azzurro mentre le mantelline di seta sono rosse e decorate con le immagini della Pietà dell'Altare del Rosario e della Madonna della Neve. A completare l'abbigliamento sono il bastone e il vistoso cappello rosso da pellegrino.

Il venerdì e il sabato prima di Pasqua

Il Venerdì Santo è il giorno della Processione dell'Urnia, durante la quale si può assistere al funereo passaggio delle statue in cartapesta rievocanti i Misteri della Passione del Cristo. Con un po’ di attenzione non sarà difficile scorgere tra una statua e l'altra qualche penitente che trasporta grosse pietre sulle spalle oppure che cammina scalzo percuotendosi.

Una tappa intermedia della Processione dell'Urnia è la bellissima Cattedrale di Sant'Agata, dove i santissimi Misteri fanno il loro ingresso giungendo fino all'altare.

La conclusione di questo antichissimo e suggestivo rito pasquale si ha sui Bastioni, dove le statue giungono alle 2 del mattino per ricevere la benedizione.

Il Sabato Santo

Il Sabato Santo si svolge un'altra processione, quella della Desolata e del Cristo Morto, organizzata dai confratelli della piccola Chiesa della Purità, con i loro cappucci bianchi, le mantelline gialle e le sole fiaccole ad illuminare la notte. Il momento più commovente della processione è quando le statue della Madre e del Figlio, deposto in una bara dorata, si incontrano proprio davanti alla Chiesa della Purità, lì dove si stende l'omonima spiaggetta.

Gallipoli offre la possibilità di vivere in maniera molto intensa il Triduo Pasquale, immergendosi completamente nella tradizione.

Se pensate che il Salento sia solo acque cristalline e divertimento, una visita a Nardò vi farà certamente ricredere.

Questo suggestivo centro di 35.000 abitanti situato sul versante ionico, distante solo 30 minuti dalla più celebre Lecce, presenta, al pari di quest'ultima, un'influenza barocca.

Il valore culturale delle sue opere architettoniche, ricche di richiami antichi, attira ogni anno numerosi turisti che, tra un tuffo e l'altro nelle meravigliose spiagge vicine, decidono di perdersi tra le viuzze che caratterizzano questo vivace paese.

Il Castello degli Acquaviva

Dopo le lunghe dominazioni romane, bizantine e normanne, nel 1497 il feudo di Nardò venne assegnato alla famiglia degli Acquaviva D'Aragona, che presumibilmente nel XV secolo fecero erigere un castello ancora oggi integro, sede dell'attuale Municipio e maggiore attrazione della città, simile ai corrispettivi di Otranto e Corigliano per struttura massiccia e imponenza.

A pianta quadrangolare, presenta i torrioni che risaltano dagli spigoli e numerosi elementi decorativi degni della vostra attenzione.

Il Tempietto dell'Osanna e Piazza Salandra

Altrettanto suggestivo, proprio su Piazza Antonio Salandra, la principale del centro storico, si erge una costruzione ottagonale sorretta da otto colonne, chiamata Tempietto dell'Osanna, nome curioso derivante dall'iscrizione apposta su di esso.

Molto discusso il suo significato, anche se la versione più accreditata che troverete nulle guide turistiche indica la colonna centrale come simbolo del paganesimo, datando l'opera in tempi molto antichi, probabilmente utilizzata come stele dedicata agli dei.

Voltandovi, sulla medesima Piazza, non potrete non notare la cosiddetta Guglia dell'Immacolata, in pietra locale e ricchissima di dettagli posti su cinque livelli che cattureranno la vostra attenzione; il Sedile, una costruzione dalla forma di un parallelepipedo sormontata di arcate; la Fontana del Toro, costruita in epoca fascista come richiamo allo stemma cittadino; il Vecchio Palazzo dell'Università dalla meravigliosa facciata barocca e la Torre dell'Orologio, il cui meccanismo ancora oggi viene caricato a mano ogni giorno.

Il Teatro Comunale

A pochi passi da Piazza Salandra si trova il Teatro Comunale, struttura relativamente recente, inaugurata solo nel 1909 e per varie vicissitudini poco utilizzata fino al 2006, quando una serie di interventi atti a renderla idonea alle norme anti-incendio ne hanno finalmente permesso la funzionalità.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e le chiese antiche

Non si può non visitare la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Nardò. Questa imponente costruzione, che sorge sulle fondamenta di una struttura risalente addirittura all'epoca paleocristiana, venne presumibilmente costruita da una confraternita di monaci orientali, per poi passare sotto al controllo dei benedettini.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta ospita numerosi affreschi di rilievo, oltre al celebre "Cristo Nero", una scultura in legno di cedro del XIII secolo di grande impatto artistico.

Per gli amanti delle chiese barocche, da non perdere anche la Chiesa di San Domenico, risalente alla fine del 1500, la Chiesa dell'Immacolata e la Chiesa di Santa Chiara.