Grecìa Salentina: dove il tempo sembra essersi fermato

A pochi km da Lecce sorge una enclave linguistica nota a tutti come Grecìa Salentina e comprensiva di dodici comuni. Tra i vicoli di questi borghi baciati dal caldo sole salentino, si parla ancora il dialetto griko e con esso si preservano tradizioni e costumi memoria di un tempo lontanissimo, spesso narrato in nenie melodiose quali il romantico canto Kalinifta.

C'è chi pensa che l'origine di questa lingua sia nella colonizzazione greca che interessò tutta l'area salentina, anche se in molti ne attribuiscono l'origine alla dominazione normanna avvenuta tra il V e l'XI secolo.

Da Melpignano a Sternatia

Quando si parla di Grecìa Salentina la mente corre subito a Melpignano, nota per ospitare il famoso Festival della Taranta, ma anche per la pittoresca piazzetta di San Giorgio, circondata da porticati rinascimentali che si aprono all'ombra della Torre dell'Orologio.

Altrettanto famosa è Calimera, il cui solo nome rimanda alla civiltà ellenica: una sosta nel borgo permette di visitare la Cappella di San Vito comprendente una sorta di menhir con un foro al centro. La leggenda narra che chiunque attraversi questo piccolo varco il giorno di Pasquetta, sarà baciato dalla buona sorte: nel caso delle donne in particolare, sarà per loro propiziata l'agognata fertilità.

Tra i borghi più belli della Grecìa Salentina c'è Sternatia dove il griko è parlato dalla maggioranza degli abitanti: nel centro storico, chiamato in dialetto chora, è custodito un interessante patrimonio storico-artistico che va dalla settecentesca Chiesa di SS Maria Assunta alla Colonna dell'Osanna fino al Palazzo Granafei, al cui interno si possono ammirare affreschi del 1775 e visitare un antico frantoio ipogeo.

Dal Castello di Corigliano d'Otranto a Martano

Corigliano d'Otranto domina la scena della Grecìa Salentina con il suo monumentale Castello de Monti: nato in epoca normanna, nel '500 divenne elegante dimora e fortezza inespugnabile della quale si possono osservare le cortine, le torri, le finestre finemente decorate proprio come la possente facciata.

Poco più a nord sorge Soleto, antico centro messapico della cui epoca resta qualche muro di recinzione e qualche tomba. Tra i gioielli del borgo c'è la Cappella di Santo Stefano completamente affrescata con dipinti di origine bizantina: si possono in particolare apprezzare il Giudizio Universale e una rarissima immagine di Gesù Cristo adolescente. Impossibile poi non notare, passeggiando tra i vicoli del centro storico, la guglia gotica del quattrocentesco campanile voluto dal Raimondello e adiacente alla chiesa di S.Maria Assunta.

Infine c'è la bella Martano, nota come la città dei merletti: si tratta di vere opere d'arte realizzate da artigiane che sembrano ripetere abilmente con gli uncinetti i fregi barocchi che adornano ad esempio la Chiesa Madre dell'Assunta oppure il palazzo Andrichi-Moschettini. Una visita al rione Terra consente di ammirare le case a corte in pietra leccese, tra i cui antri sembra riecheggiare l'antica lingua ancestrale di questa terra.