Al Salento del mare e delle coste incantevoli, ricche di bianchi arenili e tratti selvaggi, si contrappone quello della storia, dell'arte e delle tradizioni. Sono innumerevoli i borghi salentini che custodiscono monumenti di grande interesse, tra i quali la graziosa cittadina di Parabita.
Alla scoperta di Parabita
Parabita sorge ai piedi della collina di Sant'Eleuterio, ad appena 14 km da Gallipoli e dalle sue spettacolari spiagge. La sua anima agricola è fortemente legata alla produzione di olio e soprattutto di vino, al quale è dedicato un interessante museo nei pressi di un palmento di fine '800, sito proprio nel cuore del centro storico: tra antichi macchinari legati alla vinificazione e tra documenti d'epoca, si effettua un vero e proprio viaggio nel mondo vitivinicolo salentino.
A dominare il borgo, imponente con i suoi quattro bastioni angolari, è il Castello Angioino nato per difendere la città dalle incursioni nemiche, spesso provenienti dal mare sito a due passi. Sulla sua facciata è possibile distinguere il blasone dei Ferrari, una delle famiglie feudatarie che si sono succedute nel dominio di Parabita. Nel corso di una visita all'interno di questo edificio del 1540, si possono ammirare eleganti camere con le volte a botte, un bellissimo cortile circondato da portali a tutto sesto ed infine una cappella dedicata a San Francesco d'Assisi dove sono peraltro custodite alcune reliquie.
Dal centro storico alle grotte preistoriche
Sono molte le chiese che si possono incontrare trascorrendo una giornata a Parabita, dalla Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Battista, risalente al XIII secolo e custode delle spoglie del santo Vincenzo Martire, alla Basilica di Santa Maria della Coltura. L'alto campanile che affianca la chiesa diviene il fulcro dei festeggiamenti nel corso della festa patronale, con fuochi d'artificio che simulano uno spettacolare incendio. Il santuario è stato realizzato in stile neogotico nei primi anni del '900 e si distingue non solo per i mosaici che sovrastano il corridoio principale, ma soprattutto per il meraviglioso affresco bizantino risalente al XIII secolo e raffigurante la Vergine col Bambino.
Parabita è nota agli storici di tutto il mondo anche per la presenza, in località Monaci, della Grotta delle Veneri: trattasi di una cavità carsica dove sono stati ritrovati molti segni della costante presenza nel luogo dell'Uomo di Neanderthal. Tra i 18.000 reperti rinvenuti risalenti al periodo compreso tra il neolitico e l'età del bronzo, spiccano due statuette di donne incinte realizzate in osso di bue o di cavallo: sono state chiamate Veneri e sono oggi esposte nell’importante Museo Marta di Taranto.