La bellezza del Salento è anche sotterranea. Questo estremo lembo di terra nasconde, infatti, nel sottosuolo le antiche testimonianze di un passato tutto rurale: i frantoi ipogei.
La terra pugliese è rinomata per il suo eccellente olio d’oliva, simbolo di una produzione agricola millenaria. Nel tempo le tecniche di lavorazione sono mutate, ma si conservano ancora in ottimo stato moltissimi frantoi ipogei (anche detti “trappeti”), che in passato erano impiegati per la produzione dell’olio.
Seguici in un tour alla scoperta dei segreti del sottosuolo salentino!
I trappeti salentini: cenni storici
Non si può pensare al Salento senza immaginare splendidi paesaggi in cui il mare dialoga con la campagna, caratterizzati dai tipici muretti a secco e da maestosi alberi d’ulivo secolari.
L’ulivo è uno dei simboli del Salento e in passato è stata la principale risorsa economica per gli abitanti di questa terra baciata dal sole.
Non è un caso, quindi, che ci siano tantissimi frantoi in Salento, ma forse ti starai chiedendo perché queste strutture si trovino proprio nel sottosuolo. Ebbene, la risposta sta nel fatto che la produzione di olio non è sempre stata al centro dell’economia salentina: infatti, in età messapica le popolazioni locali si dedicavano principalmente alla coltivazione del grano, finché l’influenza bizantina non ha introdotto la coltura dell’ulivo. I granai ipogei furono quindi adibiti a frantoi. Inoltre, i locali sotterranei garantivano l’ambiente ottimale per la conservazione del prodotto.
Inizialmente l’olio salentino era esportato in tutta Europa come “olio lampante”: fungeva, cioè, da combustibile per l’illuminazione pubblica. Ma era utilizzato anche come ingrediente base per la realizzazione del sapone. Solo successivamente l’olio d’oliva è diventato un prodotto ad uso alimentare, dalle preziose proprietà benefiche.
Un tour tra i frantoi ipogei salentini
Uno dei centri più rinomati per la presenza dei frantoi ipogei è Presicce, nell’entroterra salentino, nota come “città sotterranea”. Qui vi si trovano oltre trenta trappeti, assolutamente da non perdere attraverso un itinerario guidato. Alcuni sono anche visibili esternamente dalla piazza principale.
Altri piccoli borghi che conservano numerosi frantoi ipogei sono Sternatia e Morciano di Leuca.
Uno tra i frantoi più famosi del Salento, perché totalmente ristrutturato e aperto al pubblico è a Gallipoli, nei sotterranei di Palazzo Granafei, nel cuore del centro storico. A Gallipoli sono circa 35 i frantoi ipogei recuperati, testimonianza della centralità che la produzione di olio d’oliva rivestiva nel panorama economico salentino.
Il frantoio di Palazzo Granafei risale al 1600 ed è uno dei punti di maggiore interesse per i visitatori della Città Bella. All’interno vi si possono trovare, oltre alla macina in pietra, anche strumenti come torchi e presse, che permettono di comprendere meglio la storia della lavorazione delle olive.
La visita ai frantoi ipogei costituirà una tappa importante del tuo viaggio in Salento, utile anche per comprendere fino in fondo lo spirito genuinamente rurale degli abitanti di questa terra, che vivono tra il profumo del mare e quello della campagna.
Dopo aver appreso la storia della produzione dell’olio, non partire senza aver degustato l’oro liquido del Salento, magari come condimento di un prodotto tipico come la frisa!